Ieri, la seconda giornata della settimana di Haute Couture Parigina SS ha visto come protagonisti, tra gli altri, Giorgio Armani e John Galliano. Ma ediamo nel dettaglio..
Re Giorgio ormai ha preso un filone che sembra abbracciare l’Art Nouveau (ci aveva già lustrato gli occhi con la collezione del prèt-a-portè del settembre scorso) e si ripresenta in questa collezione di Giorgio Armani Privè. Linee morbide, sinuose, d’ispirazione naturale, colori perlacei, nero e bianco, evidenziati dalla lucentezza del raso di seta. Tutto è misurato, i volumi bel calibrati, pochi i dettagli concentrati soprattutto sulle giacche confezionate come solo Armani sa fare. Una donna raffinata, sobria, misurata nei modi e ovviamente, negli abiti, anche in quelli che, talvolta, si aprono in ampie gonne, ma sempre sostenute e dalla linea pulita. Una collezioen che lascia senza fiato per la sapienza sartoriale che Giorgio e le sue sarte mandano sulla passerella.
Di tutt’altro parere è John Galliano. A cominciare dal background della sfilata, rosa shocking riempito di rose e fiori di ogni genere, per finire ovviamente sugli abiti, riccamente colorati con numerosi dettagli. Si pensa sempre alla rivalità tra Francia e Inghilterra, ma sembra che Jhon non se ne sia curato (d’altrone John è inglese) per questa collezione. Gli abiti ci ricordano le ladies della city del primo ‘900 che praticavano l’equitazione come massima espressione della loro eleganza o che partecipavano a balli e feste d’elitè, com’è giusto che sia, visto che l’ahute couture è spesso espressione di lusso estremo, oltre che di arte e genialità. Taffetà, tulle, pizzo, raso, plissè, decori alicati…troviamo tutte quelle mastire sartoriali nlla collezione di Dior che abbiamo solo occasione di vedere nelle sfilate. I volumi sono apmi, gonfi, riccamente riempiti e decorati. E se c’è qualche tailleur dalla linea semplice, viene subito stravolto dal colore rosa della giacca e da un aggressivo frustino. John Galliano sa ancora come farci sognare con la sua immagine di donna molto sofisticata, un po’ anitosa ed egocentrica. Indubbiamente stile Galliano che continua imperterrito.
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