Diario 14#. “Uuuh, che figo!”

Uuuuh che figo!” disse una conosciente bionda tinta con ricrescita di fronte ad un abitino di Zara molto flower-power. “Uuuuh che figo!” è una frase che odio particolarmente se è detta con un tono di voce innaturale.

Ho sempre amato lo stile floreale, provenzale e bucolico, sempre. Quando dicevo che era carino (quindi…da sempre) molte ragazze (quasi tutte) esprimevano il loro dissenso. Ora, dopo che Zara, una delle società leader della moda low-cost, ha lanciato un’intera collezione fiorita (ispirata, tra l’altro, da stilisti che l’hanno proposta mesi, se non anni fa) improvvisamente piace a tutti. E la stessa cosa è avvenuta con i mocassini l’estate scorsa, per lo meno in Brescia (a me, per dir la verità, non piacciono neanche adesso). Basta che una cosa si veda in giro e si venda, improvvisamente piace. Piace alle persone che seguono il trend di stagione cecamente, senza OSSERVARSI seriamente allo specchio prima di uscire. Indossano cose che 2 mesi fa nemmeno al loro funerale avrebbero voluto mettere. Ma una buona pubblicità su una rivista ti fa cambiare idea; se si è manipolabili, nella moda è finita (per te, ovviamente, non per le maison). L’ironia, l’autocritica e il buon senso nelle fashioniste stagionali non ci sono mai stati. Non li hanno nemmeno incrociati di striscio. E lo stile personale…quale stile personale? Davvero ambisci a girare vestito come un manichino che viene cambiato di stagione in stagione? E tu poi, appena cambierà il tempo, sarai a svuotarti il portafoglio e riempirai il tuo armadio di cose che poi non metterai più.

Quindi “Uuuuh che figo!” quando mi ricordate che qualcuno ancora ha personalità.

Diario #13. Bloggers!

Lo so che nessuno prenderebbe sul serio uno che scrive alle 22:40 un articolo sui bloggers, specialmene se quello che scrive ha un blog da tipo solo 4 mesi. No seriamente parlando ora, ci sono dei blog che parlando di moda che adoro, altri che semlicemente mi annoiano. Sto parlando di quelli che ogni cosa nuova che esce o che viene prodotta la idolatrano subito come “il capo più esclusivo della stagione” o altre frasi fatte di questo genere. Mon dieu, un po’ di critica. Altra tendenza strana nella blogsfera di moda è quella di fotografarsi in location strane con i propri abbinamenti di abiti (strani). Senza stare a dire che alcuni sono veramente oscèni (da pronunciarsi con la E bella aperta), ma è una tendenza un po’…boh. Triste… Cioè, ok tutti fanno un blog per A) notorietà (o sperano di ottenerla) B) condividere qualcosa con qualcuno o C) sfogarsi. Però poniamo un limite al bisogno di A.

Devo però riconoscere che alcune bloggers sanno cosa fanno e cosa si mettono, almeno quello… Personalmente non lo faccio per vari motivi, uno dei quali è l’eccesiva timidezza. Stare davanti a un obiettivo fotografico, anche se è un autoscatto, mi manda in crisi: dubbi amletici sull’espressione da tenere, la postura delle gambe ecc ecc. Ecco forse è solo invidia la mia, FORSE! No a parte gli scherzi. Credo che un po’ di discrezione ci voglia. Tutto qui. Soprattutto quando gli scatti mostrano una COMPLETA inettitudine.

FINE DELLA PARENTESI DA SNOB MAI CHIUSA TOTALMENTE…

Diario #12. Cos’ è l’eleganza?

A questa domanda troviamo molte risposte, alcune addirittura divergenti tra loro. Basandosi su questo fatto, si può dire con una certa sicurezza che l’eleganza è negli occhi di chi la coglie ed è soggettiva. Molti pensano che l’eleganza vada a pari passo con un vestito classico, magari nero o grigio, sobrio e senza fronzoli. Personalmente non credo che sia così: l’eleganza si può vedere indipendentemente dal vestito e una persona se è volgare di natura, risulta volgare anche con l’abito più sobrio del pianeta. Di sicuro una persona elegante sa scegliere i suoi abiti, sa rischiare ed è autoironica. Ecco perchè , ai miei occhi, una persona può essere elegante anche quando usa accessori non convenzionali e insoliti; non vuole strafare o farsi vedere, vuole solo giocare un po’ con se stessa.  L’eleganza nasce da dentro e la si dimostra in ogni momento della giornata con i modi di fare e l’abbigliamento può aiutarci a coglierla. Ma quante persone sono eleganti anche se non badano troppo al loro aspetto? Molte. Perchè anche in quello dimostrano la loro eleganza. Certo si curano, ma non prendono il proprio aspetto come cosa fondamentale per vivere.

Inoltre, l’eleganza si dimostra anche quando si parla e si esprime le proprie idee senza offese, senza toni di voce elevati, senza violenze verbali. Non confondiamo l’eleganza con il non voler esprimere la propria opinione, no. Questo è solo un atteggiamento di chi non vuole esporsi.

Diario #11: Le regole del ben vestirsi: le cerimonie.

Volevo continuare il discorso precedente, questa volta soffermandomi sugli abiti per le cerimonie. Battesimi, cresime, comunioni ma soprattutto matrimoni sono le passerelle della gente comune, le sfilate della “media-couture” della borhesia e del proletariato e sono anche occasioni dove possiamo trovare delle campionesse del baracconaggio o dei campioni di cattivo gusto. Via allora ad un elenco di regole, divise per occasione, da seguire. Regole che comunque si possono modificare in parte secondo il gusto personale 🙂

BATTESIMO, COMUNIONE E CRESIMA.

Donne: Queste sono occasioni religiose e non troppo formali. Solitamente avvengono di giorno e nella stagione primaverile, ma non mancano quelli invernali. Per voi fanciulle il discorso è sempre il più complesso. Per quanto riguarda la lunghezza dell’abito la perfezione è al ginocchio per le più giovani e appena sotto il ginocchio per le più mature. I materiali dovranno essere sobri, quindi sarebbe meglio evitare il raso, ma se volete cmq stupire optate invece per lo chiffon, che è comunque elegante ma non appare fuori luogo. Vanno bene anche dei pantaloni dal taglio maschile portati con tacchi abbastanza alti, almeno 8 cm. Evitare i 10 e i 12, si rischia di apparire volgari se non si sanno portare. Prediligere, per le scarpe, colori neutri. Quindi via al nero, panna,crema, marrone ecc ecc. Se comunque si vuole la scarpa abbinata al vestito  o all’accessorio, proiettatevi su tinte unite e non fantasie. Niente cappellini, coccarde o cose di questo genere. Sì a fili di perle o sobri girocolli, tenete sempre presente che sono occasione quasi informali (eccetto la cresima) e quindi non strafare. Sono cmq celebrazioni religiose, e quindi è meglio cercare abiti che non abbiano scollature profonde o senza spalle. E’ meglio evitare la classica stola per queste occasioni, ma piuttosto, per coprire le vostre grazie, usate un blazer dal taglio maschile che richiami l’abito e che terrete aperto.

Uomini: il discorso qui diventa più semplice. Scegliete un abito e andate sul sicuro, ma cercate di evitare il binomio abito nero-camicia bianca. Assolutamente da evitare gli abiti di colori chiari, a meno che non sia un khaki e voi non siate abbastanza giovani. Le scarpe dovranno essere le classiche scarpe stringate, sarebbe meglio non vedere mocassini. Cercate di abbinare sempre le scarpe alla cintura. Comunque affidarsi ai colori scuri è una strategia che quasi sempre funziona. Non si vedano occhiali da sole fuori dalla chiesa! Sono davvero poco eleganti in questo contesto, evitateli (vi giuro che ad un matrimonio ho visto il PADRE DELLO SPOSO indossare,fuori dalla chiesa, degli occhiali da scii…ed eravamo in città, in pieno luglio.)

MATRIMONIO.

Donne: è il ring dove è più facile commettere errori! Se il matrimonio è di giorno potete seguire le regole scritte sopra per le altre cerimonie, ma avete la possibilità di arricchire l’abito con una parure di gioielli, con un particolare abbinamento di pochette e scarpe e avete la possibilità di usare il raso di seta. Potrete arricchire i vostri abiti con qualche dettaglio (ma se già avete la parure o la pochette gioiello, evitate) tipo fiocchi o nappe. Se, cara fanciulla, sei un po’ formosa, non preoccuparti. Formosa non vuol dire brutta. Prima di tutto bisogna sentirsi bene con il proprio corpo e dopo aver fatto questo, non andare a scegliere abiti bustier che vi strizzerebbero troppo. Tailleur se siete mature oppure un abito a trapezio al ginocchio per le più giovincelle. Le più magroline dovrebbero evitare abiti troppo morbidi, le farebbero apparire solo come dei fuscelli vestiti. Scegliete quindi un abito che ha delle riprese o delle cuciture che sostenzano l’abito (perfetti per voi gli aiti bustier, non dovreste apparire volgari). Le tinte, anche qui, sobrie. Da evitare il bianco e il nero, assolutamente!!! (e ci metto tre punti escalamativi). Molte volte ho visto signore indossare dei cappelli particolarissimi, anche belli e simpatici nella loro fattura, ma davano troppo nell’occhio,troppo appariscenti, un carretto siciliano sarebbe passato senza essere visto, accanto a loro. Se siete delle amanti del cappello, potete usarlo con parsimonia. Se è a tesa larga, meglio che sia di un colore pastello che rischiami l’abito, senza fronzoli,piume o altri orpelli. Se è a tesa stretta, potrà essere arricchito con qualche decoro floerale ton-su-ton (e questo tipo di cappello si addice alle più mature, specie se il matrimonio è invernale). Assicuratevi  di avere la “faccia giusta” per il cappello, e per questo non ci sono guide…Vi prego, evitate strane coccarde sulla testa! Ne ho vista una a forma di nave appollaiata sulla testa di una signora…l’avrei affondata senza molti problemi.

Se il matrimonio è di sera, potete osare, se siete delle donne molto alte e longilinee, con abiti lunghi di raso, ma qui i dettagli dovranno essere vermante pochi, e la regola generale è non rubare la scena alla sposa, che è la regina dell’evento. Sempre valida la regola di non usare stole sgargianti,abiti troppo stretti o strascichi immensi. Un’idea di abito per un matrimonio importante e di sera potrebbe essere questo:

 

Vab be’ sono convinto che con un Bottega Veneta non si sbagli mai…

Uomini: Sempre facile per noi :-). Valgono le regole citate prima, basta non apparire come dei camerieri o degli autisti. Diamoci un tocco di vivacità con una cravatta particolare o un ascot se vogliamo essere audaci.

Diario 10#. Il bisogno di nascondersi.

Ognuno di noi ha o ha avuto qualcosa da nascondere. C’è chi ha celato segreti per quasi una vita, chi per un breve periodo o addirittura per poche ore. Nascondiamo per vari motivi, per non essere giudicati, per proteggere o proteggerci, per rendere le cose più facili e altre innumerevoli motivazioni. Ma quando diventiamo delle moderne Calipso,  è il caso che qualcuno ci aiuti a risolvere il problema; quando uno nasconde per lungo tempo, ha costantemente bisogno di esprimersi, di buttare fuori qualcosa, di sfogarsi insomma, a causa proprio del peso di tutta la tensione emotiva si fa sentire. Inevitabilmente questo si riflette nella scelta dei nostri abiti. C’è chi, nonstante la tensione accumulata sia enorme, continua a vestirsi di colori scurissimi, per non far vedere agli altri che si hanno dei problemi e per autoconvincersi che si è ancora forti e capaci di poter continuare a tener sotterrato tutto.  Oppure chi non vede l’ora di poter liberarsi da questi pesi e sceglie abiti sgargianti in attesa di oter svuotarsi completamente.

Nascondere le cose non fa bene, nè a noi nè a chi ci sta intorno. Impariamo a condividere di più, ma soprattutto ad ascoltare chi ha bsiogno di condividere.

Diario#9. Rincorrere il buonumore.

A tutti capitano periodi più o meno stressanti o addirittura deprimenti e quando arrivano questi momenti si cerca sempre di fare qualcosa che ci procuri buonumore o comunque ci distragga dal problema. Ci sono i più classici, fare shopping e ubriacarsi a casa con le amiche, e meno convenzionali. Ho trovato un metodo che spesso funziona: prendersi cura di se stessi. Inizi allora facendoti una lunga doccia calda, usando i più svariati saponi e shampi e poi , davanti allo specchio,cominci a rendere il tuo viso perfetto, è una cosa che aumenta molto l’autostima. Magari poi, finito questo, scegli i vestiti migliori che hai , ci metti un po’ a decidere quali abbinare e cerchi sempre di trovare modi non convenzionali per portare un abito; magari dopo vai a fare cavolate come andare in posa, portare a spasso il cane, andare a comprare il pane, buttare la spazzatura…niente di serio, ma ci vai a testa alta (senza occhiali da sole, si può benissimo affrontare il mondo senza nascondersi). E’ una cosa che fa stare bene, almeno finchè non torni a casa e ripassando davanti allo specchio ti soffermi a pensare che tutto questo l’hai fatto per autoconvincerti del fatto che è stato lui a perderci e vorresti tanto che in quel momento ti vedesse.

Comunque sia, si va avanti. I giorni passano e anche se non te ne accorgi i pezzettini della tua anima si stanno ricomponendo, piano piano e poi tra settimane questo periodo sarà solo un brutto ricordo. Bisognerebbe tenere a mente che andando avanti nel tempo si guarisce.

Stop.

Stavo preparando un nuovo post che riprendesse il discorso iniziato nell’articolo recedente: le regole del ben vestirsi, ma avrebbe riguardato le cerimonie. Purtroppo gli eventi (poco) amorosi e altre questioni delicate hanno preso il sopravvento e adesso sono impegnato a ricomporre quel che resta della mia dignità o di qualunque altra cosa. Ma andrò avanti, come al solito. Basta che adesso inizi a rilassarmi e a sentirmi libero. E’ primavera, non posso stare chiuso in casa con la faccia di un bradipo monco, nono. Iniziamo a sorridere, e poi vedremo. E magari un po’ di shopping non guasterebbe di certo: compare un paio di occhiali da sole sarebbe un buon modo per risollevare l’umore. Quindi penso di fermarmi un po’, anche se i lettori casuali di questo blog non ci faranno caso, o non ne faranno un dramma. Ma torno, di sicuro torno. Mi sento in dovere di illustrare qual è la lunghezza giusta per un abito da battesimo 😀

Diario #8. Le regole del ben vestirsi: i colori.

Era da tanto che non scrivevo, ok forse non così tanto, ma sento molto la mancanza del blog e più in generale ho un bisogno fisiologico di scrivere.

Sabato pomeriggio ho fatto un giro in centro con mia sorella. Non mi piace molto girare di sabato pomeriggio, troppi ragazzi truzzetti, troppe bambine delle medie urlanti, troppe signore impellicciate che parlano della prostata del marito o di come la loro cameriera brasiliana si comporta. Di solito preferiamo (io e mia sorella) andare in giro in un giorno della settimana, così evitiamo di incontrare soggetti che non ci stanno roprio simpatici, oppure soggetti che non hanno la minima idea di che cosa sia il buon gusto. Ora, so che il buon gusto è soggettivo, che è una cosa che si dimostra soprattutto nei modi e che non dovrei giudicare una persona per come si veste. Il fatto è che se ci si fa attenzione,ci che mettiamo indosso rivela molto della nostra personalità. Per cui se tu, cara compagna di scuola, hai sempre voglia di metterti minigonne dorate, sebbene tu abbia delle cosce non proprio lunghe e filiformi, la gente ha bene in mente che tu sei una persona che vuole apparire, non vuole passare inosservata, quindi una persona fondamentalmente pedante e volgare. Da qui l’idea di stilare un semplice elenco di regole da seguire, senza tradire la propria personalità ma comunque senza cadere nella volgarità più assoluta. Sarà un aguida fatta a “puntate” e quella di oggi sarà la puntata dedicata ai colori.

COLORI.

1. Giocare sempre con pochi colori. Non azzardarsi ad uscire come degli alberi di natale, con scaldamuscoli rosa, cappellino giallo, maglia azzurra e occhiali da sole rossi. No, non fatelo. Nella migliore delle ipotesi non verrete mai investiti (a meno che non ci sia io alla guida…-.-).

2. Il nero va con tutto, o quasi. Cercare sempre di abbinare con questo colore dei colori abbastanza saturi. Evitate il nero con i colori pastello, evitatelo con il marrone, evitatelo con il blu scuro. Evitatelo assolutamente col rosa, se voi donzelle non vorrete essere prese come delle pornostar.

3. Rosso per pochi. Se non hai un fisico filiforme e la carnagione abbastanza chiara, non osare! Col rosso è indicato solamente il bianco e a volte il nero. Pochissime volte il blu. Non scherzateci.

4. Colori fluo: obiettivo cancellarli. Volgari e inutili. Indicati rarissime volte per gli accessori, mai per abiti. A meno che tu non stia andando in qualche discoteca di rimini (ma se già sei una persona di quelle, cosa stai leggendo a fare?), non tirarli fuori.

5. Le fantasie, meglio poche. Anzi, se usate una maglietta, una gonna o qualcos’altro con una fantasia particolare, cercate di abbinare gli altri abiti e/o acessori con colori che le richiamino. Non mischiare assolutamente fantasie diverse; non vanno nemmeno in lavatrice, figuratevi indossate.

6. I colori pastello, non abusarne. Prendereste mai la regina Elisabetta come modello di stile? Mi auguro per voi di no. Sarebbe meglio, quando si usano questi colori, di usarne uno e abbinarlo col bianco oppure abbinarlo con una sua gradazione più satura. Ad esempio: gonna lavanda con t-shirt viola scuro.

Diario#7. Senza voler sollevar polemiche..

Io non voglio sollevare polemiche di nessun tipo sulla propaganda del partito maggiore di destra PDL che sta attuando per le elezioni regionali (anche perchè avrei veramente TROPPO da dire e non ho molto tempo), ma vorrei soffermarmi comunque sull’immagine.

Caro Presidente del Consiglio dei Ministri. La tua foto non è credibile. Ok? Ti vediamo tutti in giorni in tv, ormai sappiao come sei fatto, quanto sei cambiato, quanti capelli ti sono caduti, quanti capelli ti sono cresciuti. Sappiamo anche quanto ti sei alzato, ti sei lisciato ecc ecc: insomma ti conosciamo. Ti abbiamo visto crescere ringiovanire. Quindi, se per il manifesto elettorale metti una foto della tua preistoria, pretendi che qualcuno ci credi? No seriamente, prendi per scemi anche i tuoi elettori? Al massimo uno, in buona fede, potrebbe pensare che hai riciclato quella perchè non avevi tempo di farne una nuova. Però scrivilo sotto, metti una nota, un asterisco, altrimenti ridiamo! Quanto allo slogan poi, c’è ancora MOLTO da discutere. “L’amore vince sull’odio”. Bellissimo! Però ci mancava sotto qualcosa tipo “sono il paladino venuto a punirti in nome della luna”, oppure “Portate il verbo nel mondo, miei discepoli”; stampata lì così sembra un’altra presa per i fondelli…

Diario #6. Firenze, un po’ di vita,un po’ di moda.

Di ritorno da ormai 2 giorni dalla mia scampagnata fiorentina che ha toccato anche quel meraviglioso borgo noto con il nome di San Gimignano. Diciamo che ho dormito al massimo 4 ore per notte, diciamo che ho riso come un pazzo, diciamo che ho arricchito il mio bagaglio culturale artistico notevolmente e diciamo pure che voglio una casa a San Gimignano 🙂 E’ un borgo meraviglio, tranquillo, quieto. Il tempo si è fermato e le automobili anche. E’ stata una piacevole tappa dopo il caos che abbiamo trovato nella città del giglio. E finalmente ho visto i quadri del Botticelli e il David di Michelangelo, opere che nella loro perfezione mi fanno sempre dubitare che siano state prodotte da una mente umana.

Passando alla moda: ho notato con piacere che le sfilate di Marc Jacobs e di Prada hanno avuto come protagoniste le modelle “burrose”. Certo molto alte e longilinee, ma non malate. Vi ricordate le top anni ’90, così belle e piene che davano personalità all’abito? La gente e gli stilisti si stanno forse stancando di vedere abiti appesi a donne che sembrano malate? Oddio, anche io subisco il fascino della magrezza, ma è bene che resti sui bozzetti delli stilisti, dove quello che viene rappresentato è lideale dibellezza e di vestito. Quando viene trasferito alla realtà, meglio usare persone vere. A tal proposito consiglio la visione del servizio fotografico di questo mese su Vogue Itala (l’inserto sull’haute couture) che ha come protagonista la bellissima Toni Garrn, modella certo magra, ma magra da persona comune (comune se non fosse che lei è eccezionalmente bella).

Quanto alla vita, le cose non vanno poi male. Scuola come al solito molto impegnativa e non si profilano situazioni sentimentali all’orizzonte, purtroppo o per fortuna.