First.

Oggi su vogue.it c’è un articolo non molto stimolante sulle modelle e le loro storie con i vari fotografi. L’articolo, ovviamente, è completato con una serie di immagini delle modelle citate, tra le quali spicca la bellissima foto di Lisa Fonssagrives, la prima supermodella della storia. Ora, devo ammettere che io di lei non so molto; si sa che è stata la prima supermodella,che era molto bella, che era svedese, che aveva sosato il fotografo Irving Penn, ma per il resto? Nulla..allora ho iniziato a cercare un po’ di foto. E le foto così, in bianco e nero, degli anni ’40 hanno semre esercitato un certo fascino.

 

La collana è una figata..

 

 

 

 

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Festival di Cannes: i migliori vestiti (secondo me).

E’ finito. E io non l’ho nemmeno seguito molto, pensa un po’ (sì adesso con tutte le interrogazioni che ho da fare mi metto a leggere le recensioni sui film…prometto che lo farò! sul serio). Cmq sia, un’occhiata ai vestiti delle “celebs” l’ho sempre buttato, granzie anche al sito redcarpet-fashionawards.com

Fan Bingbing in Elie Saab Couture. Devo dire che la Bingbing in questo festival ha scielto sempre dei vestiti stupendi, a volte un o’ esosi, ma mi piacciono.

Juliette Binoche per me è bellissima, ha un viso molto elegante secondo me. E questo vestito, più semplice degli altri, le dona proprio. E il collier…quanto è figo? Penso sia un Cartier, si lo so che non si abbina molto al vestito bianco con cintura ramata, però è originale 😀 Probabilmente non ci ha nemmeno pensato quando l’ha messo.

Milla Jovovich in Louis Vuitton. Sono convinto che su chiunque altro questo vestito avrebbe fatto schifo.

Ancora Fan Bingbing, però in Louis Vuitton.

Elizabeth Banks ha scelto bene il suo abito di Georges Chakra Couture.

Adriana Karamebu in Zuhair Murad…beeeeella!

Sempre la Binoche, ma sobriamente in Givenchy. Molto carina, e poi amo il bicolore bianco-nero.

Aishwarya Rai sta benissimo con il  costume tradizionale indiano. Non chiedetemi perchè ho questa ammirazione per i saari, li trovo bellissimi.

Evangeline Lilly in Emilio Pucci. Bella e basta.

Carey Mullingan ha scelto bene quest’abito di Azzaro, le sta proprio bene.

e per finire…Sandrinre Bonnaire in Alexis Mabille Couture. Mi piace la forma (ok preferisco però quella della sfilata) mi piace il colore, mi piace il dettaglio nero (anche se è un po’ scontato)…ma la fascia? no quella proprio no.

New and old Models.

Wow non sapevo che sul sito Vogue.it ci fosse un intero portale dedicato alle modelle emergenti. Bella trovata, se non altro possiamo vedere nuvi volti prima che vengano dimenticati di nuovo. Tutti hanno diritto ad almeno 15 minuti di notorietà, diceva qualcuno. Va be’ vediamone alcune.

Simona Andrejic dalla Serbia. Be’ la ragazza qui è carina. Faccina un po’ da 13enne con la puzzetta sotto il naso, però non male.

Lizzy Burden, nata in Filippine ma inglese d’adozione. Anche lei molto carina, ma hanno tutte la faccia da 13enne con la puzzetta sotto il naso?? fatemi capire eh..

Carla Gebhart anche se appena scoperta (ma poi…chissà come le “scoprono” queste modelle…non credo alla favola dei talent scout, per favore) ha già fatto passi da gigante. Il perchè mi pare abbastanza ovvio: ha un viso bellissimo. Classica bellezza da modella direi. Mi ricorda la Riccobono.

anche Ylona Verheul ha già fatto dei passi importanti sulle passerelle. E, incredibile, non ha la faccina da 13enne. Bella, mi piace.

Invece, parlando di modelle già note, forse anche troppo, mi viene in mente Caludia Schiffer col pancione sulla copertina di Vogue Germania. Cioè, volevo solo dirti due cose, Caludia, solo due..

La prima riguarda la tua bellezza: a me non piaci. Lo so che non te ne frega niente, dopotutto hai fatto tante di quelle sfilate per tanti di quei soldi…non so, mi ricordi solo una monumentale barbie con la faccia da malata. Non sei il ritratto della salute neanche col pancione.

L’altra riguarda la foto in se. Breve storia, 1991: Demi Moore posa col pancione, nuda, su Vanity Fair. Aspetta che te lo riscrivo: 1 9 9 1. Ecco, giusto per darti un’idea di quanto tu e il fotografo siate originali. E poi se lo fa Demi Moore, lo fa Demi Moore. Lei sì che è un’istituzione.

Diario #6. Firenze, un po’ di vita,un po’ di moda.

Di ritorno da ormai 2 giorni dalla mia scampagnata fiorentina che ha toccato anche quel meraviglioso borgo noto con il nome di San Gimignano. Diciamo che ho dormito al massimo 4 ore per notte, diciamo che ho riso come un pazzo, diciamo che ho arricchito il mio bagaglio culturale artistico notevolmente e diciamo pure che voglio una casa a San Gimignano 🙂 E’ un borgo meraviglio, tranquillo, quieto. Il tempo si è fermato e le automobili anche. E’ stata una piacevole tappa dopo il caos che abbiamo trovato nella città del giglio. E finalmente ho visto i quadri del Botticelli e il David di Michelangelo, opere che nella loro perfezione mi fanno sempre dubitare che siano state prodotte da una mente umana.

Passando alla moda: ho notato con piacere che le sfilate di Marc Jacobs e di Prada hanno avuto come protagoniste le modelle “burrose”. Certo molto alte e longilinee, ma non malate. Vi ricordate le top anni ’90, così belle e piene che davano personalità all’abito? La gente e gli stilisti si stanno forse stancando di vedere abiti appesi a donne che sembrano malate? Oddio, anche io subisco il fascino della magrezza, ma è bene che resti sui bozzetti delli stilisti, dove quello che viene rappresentato è lideale dibellezza e di vestito. Quando viene trasferito alla realtà, meglio usare persone vere. A tal proposito consiglio la visione del servizio fotografico di questo mese su Vogue Itala (l’inserto sull’haute couture) che ha come protagonista la bellissima Toni Garrn, modella certo magra, ma magra da persona comune (comune se non fosse che lei è eccezionalmente bella).

Quanto alla vita, le cose non vanno poi male. Scuola come al solito molto impegnativa e non si profilano situazioni sentimentali all’orizzonte, purtroppo o per fortuna.

Le 30 top del decennio passato.

La direttrice di Vogue Paris, Carine Roitfield (l’unica che secondo me riesce a portare degli stivali Louboutin over-the-knee senza sembrare una troia, magari anche perchè è brutta…) ha voluto stilare una classifica delle trenta top model che hanno più influenzato il mondo della moda nel decennio passato. Polemichesono giunte a seguito dell’escluzione di due top quali Naomi Campbell e Kate Moss che sicuramente hanno avuto importanti contratti in questi 10 anni. Prevedibile la presenza della nostra Mariacarla e dell’inglese Agyness. Va detto che la classifica non è in ordine di “ellezza”, Vogue non ha mai fatto classifiche così superficiali, sa che la bellezza non è classificabile, l’ordine quindi è puramente casuale.

1. Gemma Ward
2. Agyness Deyn
3. Daria Werbowy
4. Lara Stone
5. Lily Donaldson
6. Natalia Vodianova
7. Natasha Poly
8. Doutzen Kroes
9. Anja Rubik
10. Freja Beha Erichsen
11. Chanel Iman
12. Iris Strubegger
13. Anna Selezneva
14. Irina Lazareanu
15. Karen Elson
16. Karlie Kloss
17. Kasia Struss
18. Kim Noorda
19. Catherine McNeil
20. Coco Rocha
21. Isabeli Fontana
22. Sasha Pivovarova
23. Vlada Roslyakova
24. Magdalena Frackowiak
25. Gisele Bündchen
26. Jessica Stam
27. Raquel Zimmermann
28. Lily Cole
29. Mariacarla Boscono
30. Maryna Linchuk

Mariacarla e Natalia per Givenchy.

La forte amicizia che lega Mariacarla Boscono a Riccardo Tisci, stilista di Givenchy, non è un mistero. Più volte o stilista ha scelto il volto della supermodella made in italy per le sue sfilate e campagne pubblicitarie. E l’ha fatto di nuovo per la campagna SS 2010. Mariacarla non è sola, ma la accompagna l’amica Natalia Vodianova, supermodella russa di fama internazionale.

 

 

Ritengo che la bellezza di Mariacarla sia indiscutibile, complice un viso quasi “alieno”, di un’estrema particolarità (e forse lo dico anche perchè è Italiana^^a volte il mio patriottismo latente salta fuori) al contrario della Vodianova che per me ha sempre avuto il tipico viso e la tipica statuarietà delle ragazze est-europee. Lo sfondo è bianco, immagino che i fotografi Alas e Piggot l’abbiano fatto per far risaltare gli abiti, che sono neri e…bianchi. Le linee sono precise, geometriche e taglienti (eccetto per la seconda foto in cui gli abiti si discostano un po’ dal concept originario). Ci fanno venire in mente gli abiti con stampe optical dei ’60 (e anche una cera Kylie Minogue ai tempi di Body Language, che a sua volta ci faceva venire in mente una certa Brigitte Bardot..) Niente è osato, niente esce fuori dalle linee, nemmeno le modelle, con la riga perfettamente al centro e il maquillage perfetto e ordinato. L’immagine che ci dà Tisci non è proprio quella di una primavera spensierata, ma ancora proiettata verso il lavoro, forse la cosa più importante per molte persone in questo periodo di crisi.